mercoledì 25 agosto 2010

HurricaneS

"..e tutto era cominciato già da allora, e poi era cresciuto, lentamente e costantemente cresciuto secondo le leggi che governano la natura umana, con l'ineluttabilità di una reazione a catena, fino al punto di esplosione".

Stephen King, Carrie

(sometimes...)

giovedì 19 agosto 2010

20 wish list.

1) Fare un reportage fotografico per qualche matto che me lo commissiona. Su qualsiasi cosa.
2) Prendere lezioni di canto e essere capace almeno di imbroccare una nota (..)
3) Imparare lo spagnolo e il tedesco
4) Vivere in Portogallo per un po'
5) Un anno di viaggio, senza mete definite, inventando giorno per giorno
6) Rimanere chiusa in casa a leggere per una settimana senza nemmeno rispondere al telefono
7) Avere un barboncino toy
8) Leggere tutti i classici greci e latini
9) Imparare seriamente qualcosa di filosofia orientale (qui si potrebbero diramare molti sottopunti ^^)
10) Andare in Giappone
11) Un corso di arabo
12) Aprire una libreria (col caffè)
13) La Transiberiana
14) Comprare una casa. Mia. Possibilmente di legno :)
15) Imparare a cucinare in modo decente
16) Diventare prof di lettere
17) Rasarmi i capelli e poi farmeli crescere fin sotto la schiena
18) Un tatuaggio o due
19) Seguire le riprese di un film
20) Un figlio o due

Prima di schiattare, ce la posso fare. Sono fiduciosa. Sì.

domenica 15 agosto 2010

.wordswithoutend.

Questa cosa che le parole non esprimano in modo adeguato le sensazioni, o che non possano rimandare a profondità abissali. Ci pensavo oggi. Che a un certo punto forse il silenzio è doveroso, e forse carico, inviolato e non sporcato da niente di troppo. Però. Forse la sintassi tradizionale incontra dei limiti, eppure ci sarà un motivo per cui a volte basta un accostamento di suoni, o una congiunzione sola per far vibrare tutto, per scuoterci, per cambiarci. Ci sarà un motivo per cui siamo tempestati da elementi fonetici, delle loro rappresentazioni grafiche, un motivo per cui continuiamo a leggere, a scrivere, a leggere poesie, a ascoltare canzoni, a cercare le parole, la parola, a ridurre il linguaggio all'osso senza rinunciare al suo residuo, alla traccia.
In modo tremendamente occidentale credo ancora che la parola abbia una sorta di primato, che sia davvero capace di creare mondi, che abbia un intrinseco potere di creazione. Che nominare sia un atto etico, e anche un atto d'amore.

mercoledì 4 agosto 2010

Insomma

Insomma quando saranno finite le parole, le immagini, i collages, le scelte e i progetti e le presenze, rimarrà almeno quella polverina che ti lavi dai piedi la sera, prima di andare a dormire?