domenica 25 luglio 2010

"Disattenzione"

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
Su un tavolo più giovane da una mano d’un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

è durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

Wislawa Szymborska
[.eh sì.]

martedì 13 luglio 2010

.corridoio di università.

"C'è la risposta ufficiale. Prepararsi per la vita, vale a dire lavoro e sicurezza per crescere bambini che a loro volta si preparino per la vita, vale a dire lavoro e sicurezza per"

C. Isherwood
Un uomo solo

[sì, è contestualizzabile. è postbellico, è anni Sessanta. ma non solo. è il non opzionabile, il determinismo radicato, la visione della vita spalmata sulla linea del tempo, il nudo radicamento nella consuetudine. a volte lo penso, e la spirale nichilista si apre senza ritegno]


domenica 11 luglio 2010

(Ho ritrovato un quadernetto pieno di appunti)

martedì 6 luglio 2010

R.M.

"La pelle della vita mi inganna. all'occhio è solida e invece non c'è niente a cui aggrapparsi. la gente racconta la pelle di varie vite e se ne libera, si riempie le case di arte, raccatta qualsiasi soprammobile, qualsiasi schifezza. tentano di aggrapparsi alla vita attraverso i suoi pezzetti materiali, negando l'immaterialità, negando la mortalità. Ma nella vita non c'è niente da toccare, niente a cui appoggiarsi. lìberati dalla tua pelle come un serpente e striscia via a morire nella notte. lìberati dalla pelle della vita. (..) non credere nei significati - che le cose siano contenitori di idee o astrazioni"
Lee Ranaldo
Road Movies

(e una traduzione così vibrante è rara)