domenica 28 febbraio 2010

Soddisfazioni

Mamma: Che è quel pacchetto che è arrivato per posta?
Me: ..un coso per la macchina fotografica,era su ebay in offerta
Mamma: Su che?
Me: Vabbè, in offerta
Mamma: Un coso che?
Me: Un coso, un filtro
Mamma: Ah
Me: Poi fra una settimana credo dovrebbe arrivare anche un altro pacchetto
Mamma: ..
Me: Più grande
Mamma: E che è quello?
Me: Una Holga, una macchina fotografica via
Mamma: Hai comprato un'altra macchinetta fotografica? Eoh, beata te che hai de' soldi da tirà via.

giovedì 25 febbraio 2010

EsteMpo

"Ciò che cercavo ha avuto tutto il tempo di confondersi con ciò che sono, come tutte le cose che per diventare percorrono mille vie diverse e quando poi sono ormai sono, in quella che sembra l'unica maniera possibile"

A. Franchini, L'Abusivo

sabato 20 febbraio 2010

Pensierino di mattina

L'altra sera ero a cena con la Silvia. Lei-io-panigacci-roba da metterci sopra. E' stupendo come certe persone ti facciano sentire immediatamente a casa in modo intimo e senza dubbi. Potresti essere ovunque e saresti sempre davanti a un fuoco acceso seduta su qualcosa di morbido. E parlando a un certo punto si parla dei peccati capitali, e a parte il fatto che non ce ne ricordiamo uno e dopo si scopre su Wikipedia che era la superbia e questo deve essere sicuramente un segno significativo, pensiamo, e si ride, proprio non si riesce a capire cosa sia l'accidia. Cioè, come si fa a essere accidiosi quando il mondo qui fuori è così bello e c'è un sacco di cose che non finisce più e se basta una cena coi panigacci anche in verità un po' duretti a darti l'energia per poterlo girare tutto due volte a saltelli su una gamba sola.

lunedì 8 febbraio 2010

Appetite for

Il babbo della situazione ordina da bere, acqua naturale e frizzante, vino rosso della casa - poi bimbi voi che volete..aranciata? coca cola? nulla? acqua, allora solo acqua, no scusi eh, tre aranciate- poi a ruota seguono le pizze, che di solito qualcuno si sbaglia e dirle e le deve ripetere e infatti anche questa volta è così e intanto la cameriera picchietta il piede per terra e sorride, sorride e risorride. Poi cancella e scrive sul blocchetto, va e viene con l'acqua e le aranciate, e mentre va a viene tutti si sono già avventati sul cestinetto di pane e sui grissini nei sacchetti e la mamma della situazione fa basta se no dopo non mangiate la pizza lo sapevo io. E a volte stare in un ristorante di sabato sera può essere molto ma molto più rischioso che rimanere a casa sulla poltrona con i calzini pelosi e un libro a caso e la palpebra che ti cala alle dieci. Perché vedi famiglie (quelle proprio comediocomanda, babbo-mamma-uno-opiù-bambini e a volte anche nonni) che si mangiano silenzi insieme all'antipasto e aspettano solo la portata successiva per poterne parlare.
Io questa cosa di dover parlare delle portate successive e di quelle lì quando ce l'hai nel piatto e poi quando le hai appena finite non l'ho mai sopportata, sembra che tutte le cose intorno si siano risucchiate in quel piatto e stop, fine, giochi chiusi, non esiste altro. Alla faccia dell'autoreferenziale. E poi uno sforzo infinito di -stai fermo stai composto stai zitto mangia ti piace te lo taglio non ti piace cosa vuoi dopo- finché i bimbetti della situazione non sono tanto grandi che poi ci vanno da soli al ristorante, e allora anche i genitori ci vanno da soli al ristorante, ma poi di che parlano quelle coppie mezzaetà che vedi avventate sui grissini prima degli antipasti e che pensano già al dolce dopo? Ma parlano? Ma perché c'è così casino al ristorante se la gente non parla?