"..e come glielo spiego, ora, che cosa vuol dire essere una trentenne circondata da persone che mettono su famiglia? come gli spiego la situazione di soffocamento che mi stringe quando [...] parlo con le mie amiche e loro mi dicono: perché non fai un figlio?, quando tento di parlare con mia madre e lei mi dice: cosa c'è, vuoi un figlio? quando vado a pranzo con le mie colleghe e mi trovo trascinata in conversazioni sulla taglia di scarpe dei bambini e sulla settima malattia e sulla crosta lattea e se qualcuna mi rivolge la parola è per chiedermi: e tu, figli, niente?; non posso certo rivelare che il sadismo che mi bolle nelle vene non è altro che odio per me stessa, per quel rigurgito di adolescenza tardiva che, da quando vivo in mezzo a loro, invece che acquietarsi mi ha afferrata ancora più prepotente, per quel desiderio che ho, adesso, di lasciare questa cattedra e infilarmi nei banchetti di fòrmica, e diventare rossa quando passa il figo del quinto B con le sopracciglia depilate, e appiccicarmi gli animaletti adesivi sulle unghie, e inviare cento sms con le faccine e le abbreviazioni, e passare il pomeriggio nelle vesti di Silly93 su msn, e rituffarmi in quella scomoda palude dell'indifferenziato, dove niente è per sempre, dove ancora non sei nulla e ancora puoi essere tutto..."
Silvia Dai Pra'
Quelli che però è lo stesso
poi lo devo leggere anche io mi sa..
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