Insomma, pare che i pappagallini della mia mamma (sempre loro, sì, sempre loro) per sopravvivere almeno in parte abbiano compiuto una spontanea epurazione dei generi di appartenenza. I maschi sono tutti morti soppressi a beccate o schiantati autonomamente, e sono rimaste quattro femmine blugialline che, da mesi, non fanno altro che deporre uova e covarle. Deporle e covarle deporle e covarle, ovviamente senza risultati concreti esprimibili in pulcini. In un nido se ne contano ormai venticinque, di uova. In un altro nido si sfiora pericolosamente quota trenta.
Eppure loro stanno lì, due per nido, covano vicine, si imboccano a turno e tornano a covare, vicine, decine e decine di uova. Chi se ne frega se non si schiuderanno mai.
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