I pappagallini che ha preso la mia mamma dopo avergli preparato la gabbietta con tutte le cure del mondo, i nidi, l'imbottitura dei nidi, il mangime fatto a pannocchia che si attacca in verticale, hanno cominciato a picchiarsi, e qualcuno è morto. Oggi mi ha detto che li aveva scelti perché si chiamano 'gli inseparabili' e sono un simbolo di amore, di coppia fedele. Passano tutte le giornate a fare versetti e darsi dei colpettini col becco, fanno le uova, crescono i pulcini e poi di nuovo versetti e beccatine e rifanno le uova e i pulcini. E pare che quando uno dei due muore quell'altro smette di mangiare e si suicida per il dolore. Insomma però la mia mamma mi ha detto che non li rivorrebbe più, perché non pensava che delle bestioline così famose perché si amano poi si picchiassero anche a sangue e fossero violente.
E sì, pensavo, tutte le volte mi fa incazzare che tanto amore e tanta simbiosi producano violenza. Eppure.
Il problema Francesca è la gabbia, che per quanto confortevole e accessoriata sempre una gabbia è. Tu prendi due inseparabili e, ammesso e non concesso che tu abbia preso una coppia e non un maschio e una femmina, li metti in una prigione, con un nido finto, un'imbottitura finta e una pannocchietta attaccata alla gabbietta. E questo non può renderli felici e appagati.
RispondiEliminaLoro vorrebbero essere in Africa a fare piroette nel cielo, a saltellare da ramo a ramo, a cercarsi il cibo di loro gusto, a dormire sugli alberi. E invece sono lì, e non possono volare e non possono far niente di niente, e hanno questa imbottitura e questo nido che sono comodi e graziosi, ma per te.
Non sono l'amore e la simbiosi che producono la violenza, ma la prigionia e la costrizione e la frustrazione. E non mi stupisce mai. *
(tendo a precisare che la gabbietta l'ha preparata la mia mamma. e che però abbiamo tutti il vizio di ingabbiare).
RispondiElimina*
per il resto, speriamo che sia come dici te...